Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 21 Maggio, 2008 0:51
TANGENTI AL COMUNE DI GENOVA
Stefano Francesca, Massimo Morettini, Paolo Striano, Giuseppe Profiti e Masimo Casagrande

16 maggio 2008
Tangenti al Comune di Genova
Clamorosa indagine su un presunto giro di tangenti per i servizi delle mense scolastiche. Francesca, Morettini e Striano hanno rassegnato le dimissioni dagli incarichi in Comune perché implicati nell'inchiesta. Tra gli indagati anche Profiti e Casagrande. Il Sindaco Vincenzi: "Io resto al mio posto".

Bufera giudiziaria sul Comune di Genova. La Guardia di finanza ha effettuato delle perquisizioni in alcuni uffici di palazzo Tursi nell'ambito dell'inchiesta su presunti casi di corruzione. In base all'attività investigativa ordinata dalla procura di Genova è possibile indicare i primi indagati nella clamorosa inchiesta che lambisce il Comune del capoluogo ligure. Si tratta di Stefano Francesca, portavoce e "braccio destro" del sindaco di Genova Marta Vincenzi (l'ufficio di Francesca a Palazzo Tursi è stato perquisito a lungo), di Giuseppe Profiti, professionista legatissimo alla Curia di Genova, ex direttore generale della Regione Liguria (i suoi ex uffici sono stati controllati dalle Fiamme Gialle), poi vicepresidente dell'ospedale cattolico genovese Galliera e oggi neo presidente dell'ospedale cattolico Bambin Gesù di Roma. Gli altri indagati sono gli assessori comunali Massimiliano Morettini (Pd) che ha le deleghe per il decentramento e Paolo Striano (Pd) che ha le deleghe per lo sport. Infine, è stato perquisito lo studio legale dell'avvocato Massimo Casagrande, ex consigliere comunale dei Ds durante la precedente giunta guidata da Giuseppe Pericu.
L'indagine della procura scuote palazzo Tursi e tutta la Giunta guidata da Marta Vincenzi. Francesca, Morettini e Striano hanno infatti rassegnato le dimissioni dagli incarichi in Comune perché implicati nell'inchiesta. Il Sindaco invece non intende fare altrettanto. "Io resto al mio posto - ha sottolineato in coferenza stampa - e per adesso non intendo offrire nessuno in pasto sulle prime pagine dei giornali".
Arrivano le prime dimissioni. La bufera giudiziaria che si è abbattuta sul Comune di Genova ha però prodotto i primi effetti politici già durante la conferenza stampa convocata dal Sindaco nel pomeriggio di venerdì. Hanno rimesso le deleghe il suo portavoce, Stefano Francesca, e i due assesori indagati come lui: Massimiliano Morettini e Paolo Striano, entrambi del Pd. Marta Vincenzi ha accettato le dimmissioni riservandosi però di decidere in seguito, con l'evoluzione dell'inchiesta, cosa fare della loro disponibilità.
Il sindaco: "Io resto al mio posto". È questo il senso della conferenza stampa durante la quale il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ha commentato la bufera giudiziaria. "In questo momento non ho elementi per valutare - ha spiegato il sindaco -. Spero che questa inchiesta abbia un esito il più rapido possibile e mi riservo di dare corso o meno alla remissione del mandato a seconda di quello che accadrà. Questa situazione mi preoccupa e mi addolora e ho bisogno di capire cosa è successo, ma non ho intenzione di lasciarmi andare a reazioni scomposte o demagogiche dando in pasto qualcuno alle prime pagine dei giornali". Il sindaco aveva sottolineato già in mattinata che "in questo primo anno di amministrazione non sono stati fatti appalti per le mense scolastiche", e ha aggiunto che "se qualcuno ha sbagliato, pagherà". Vincenzi ha poi ribadito che la condotta dell'Amministrazione sarà improntata alla massima trasparenza.
La vicenda. Al centro dell'indagine, in corso da più di un anno, ci sarebbe un presunto giro di mazzette pagate dal titolare di una ditta piemontese di catering per aggiudicarsi i servizi delle mense scolastiche. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, le richieste di custodia cautelare in carcere chieste dal Pm Francesco Pinto sono sei. Al momento, tuttavia, non sarebbero ancora in esecuzione. Le ipotesi di accusa sono corruzione e concorso in turbativa d'asta. Tre indagati sono anche accusati di associazione per delinquere. Il Gip Roberto Fucina dovrà analizzare ora circa 600 pagine di atti, di cui la maggior parte sono intercettazioni telefoniche. Secondo indiscrezioni la nuova inchiesta sarebbe scaturita da precedenti indagini culminate nell'inchiesta denominata "Mensopoli" in cui figurano cinque imputati già rinviati a giudizio e a suo tempo arrestati.
La maggioranza chiede chiarezza. "A questo punto occorre fare presto per accertare la realtà delle cose", ha dichiarato l'assessore ai lavori pubblici, Mario Margini. Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale ed ex assessore allo Sport della passata giunta Pericu, ha spiegato di aver saputo quanto sta accadendo dalla stampa. "Sono colpito - ha detto -. Sarebbe triste se quanto si scrive fosse vero. E' giusto che la magistratura faccia il suo corso".
da Repubblica del 16 maggio 2008