Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 21 Maggio, 2008 0:51
AMEGLIA
Ameglia, tangenti per le licenze

AMEGLIA

notizia del 30 agosto 2005
Ameglia, manette in comune
La Nazione

Chiedevano soldi per facilitare le licenze: quattro arresti eccellenti
Le manette sono scattate ieri mattina all'alba. Erano le 6,20 quando gli agenti della squadra mobile della Spezia e del commissariato di Sarzana hanno bussato alla porta di due funzionari del comune di Ameglia, Raffaele Battistini, responsabile dell'Ufficio tecnico, ex sindaco di Santo Stefano Magra, e Marino Castagna, vice comandante della polizia niunicipale. L'ordine di custodia cautelare è stato eseguito anche nei confronti di Pierluigi Destri, imprenditore edile, e Carlo Antola, avvocato, privati cittadini con il ruolo di «intermediari» (a questi ultimi due sono stati concessi gli arresti domiciliari). Per tutti l'accusa è di concussione in concorso.
Si è chiusa cosi, con quattro arresti, una complessa indagine partita all'inizio dello scorso maggio dopo la denuncia di un noto imprenditore, Alberto Galeotti, che ha interessi anche in Versilia. Arrivato a Bocca di Magra, quest'ultimo avrebbe ricevuto la richiesta di soldi anche per far musica nel suo locale (per gli spettacoli servono autorizzazioni comunali). Secondo quanto afferma nella sua denuncia, Galeotti avrebbe ricevuto pressioni anche per sanare alcune vecchie pendenze, con l'invito a rivolgersi a un «amico», un professionista di loro fiducia. All'inizio della stagione estiva, poi, si erano presentati presso il locale dell'imprenditore Destri e Antola. In tono confidenziale, e dicendo di voler essergli di aiuto, gli avevano spiegato come avrebbe dovuto comportarsi per risolvere i suoi probleini. Gli sarebbe stato addirittura indicato un tariffario.
I due «emissari» non solo gli avrebbero suggerito nel dettaglio come sbrigare la «pratica» ma si sarebbero offerti come intermediari per i pagamenti. Fra l'imprenditore e i quattro ci sarebbero stati una serie di incontri e colloqui, tutti accuratamente registrati dalla polizia. Gli investigatori hanno infatti raccolto un voluminoso dossier, zeppo di intercettazioni sia telefoniche che ambientali. Inoltre ci sono stati pedinamenti: in pratica l'imprenditore non è mai stato lasciato solo dal momento in cui ha deciso di rivolgersi alla polizia.
Secondo quanto riferiscono gli investigatori, il capo dell'Ufficio tecnico avrebbe creato un vero e proprio circuito obbligato per le autorizzazioni edilizie, le quali non avrebbero mai visto completato il loro iter, se gli interessati non si fossero rivolti per l'istruzione della pratica agli studi di «amici». Il capo dell'ufficio tecnico, Raffaele Battistini, che avrebbe un ruolo centrale nella vicenda, è un personaggio molto conosciuto in Val di Magra, non solo per la carica di sindaco ricoperta nel comune di Santo Stefano ma anche per il suo passato di calciatore (fra l'altro ha militato nelle file del Livorno). Ora si proclama innocente. E' tranquillo, sostiene di essere finito dentro un grosso equivoco e di aver avuto colloqui solo per trovare una soluzione idonea per l'amministrazione comunale. Lo assiste l'avvocato Alessandro Silvestri, che ha preannunciato ricorso al Tribunale della libertà.
«Mi riservo di leggere gli atti - dichiara il legale - per dare una valutazione della vicenda e comunque ritengo sproporzionata la misura cautelare per una persona incensurata come Battistini».
Questa mattina l'altro funzionario comunale finito in carcere, Marino Castagna, sarà visitato dal suo legale di fiducia, Marco Valerio Corini.
«A prescindere dal merito della vicenda, da accertarsi nelle sedi competenti - si limita a dire Corini - quello che balla agli occhi è la spettacolarizzazione della scelta della misura cautelare». (di Carlo Galazzo)